Abiti

il Tagliato

Ma anche nel Cinquecento si usavano i tessuti tagliati e strappati? Certo, anzi sono stai creati ancora prima, alla fine del Quattrocento, ma venivano chiamati “intagli e stratagli” ed erano impiegati sia dagli uomini che dalle donne anche per le vesti più ricche e sontuose.

Diana Cecil, Countess of Oxford *oil on canvas *205.9 x 119.5 cm *circa 1614–1618

Il giuppone dell’elegante sarto è impreziosito con un fitto decoro che non è ottenuto con il telaio o a ricamo, ma è “tagliato”: il tessuto cioè, prima o dopo la confezione del capo, veniva inciso con una lama per creare piccoli tagli regolari o di fantasia. Una lavorazione raffinata e complessa realizzata o dagli stessi sarti o dai ricamatori. Ancora incerta è l’origine di questa lavorazione, che percorre l’intera Europa dalla fine del Quattro sino alla metà del Seicento: per una parte delle critica si ispirerebbe all’abbigliamento militare e in particolare all’esercito svizzero che, nel 1477, sconfisse Carlo i Temerario. Una moda che coinvolse tutti i ceti e i particolare le classi dominanti che, con questo tecnica vietata o limitata dalle leggi suntuarie, indeboliva il tessuto e lo rendeva particolarmente delicato e soggetto all’usura. Una lavorazione che raggiunse esiti altissimi e di notevole eleganza, per essere ripresa, qualche secolo dopo, dai punk e recentemente nobilitata dai più noti stilisti.

G.L. Bovenzi

Per approfondimenti:
www.lacarrara.it/iosonoilsarto
www.iosonoilsarto.it/moronifashion

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