Gioielli

La collana di perle della Bambina di casa Redetti all’Accademia Carrara di Bergamo.

Ha tratti infantili la fanciullina proveniente da casa Redetti e conservata oggi all’Accademia Carrara di Bergamo, eppure la gravità del suo sguardo sembra indicare che è già adulta. Ci disorientano gli occhi celesti così attenti e l’atteggiamento composto da creatura precocemente consapevole delle sue responsabilità. Quando poi l’occhio cade sulla collana di bellissime perle quasi perfettamente sferiche, accessorio del tutto fuori luogo in una bambina di circa cinque anni, lo spaesamento è completo. Chi è questa piccola ornata come una dama? L’identità ci sfugge ma il dettaglio della collana trattenuta dalla manina è eloquentissimo. Per la forma sferica e il candore, la perla è storico emblema di purezza e se l’aspetto non bastasse ne ribadisce il valore il racconto della sua origine dall’ostrica fecondata dalla rugiada celeste (da Plinio il vecchio al Settecento). La collana di perle è un simbolo di castità, ma di una castità non generica poiché in qualità di ornamento comune, nel Cinquecento, fra le gentildonne in età da marito è alla castità coniugale che si riferisce.

Con questa collana da donna messa in evidenza dalla posa stessa, Moroni sottolinea dunque la purezza della piccola, ma che scopo avrebbe ribadire una caratteristica ovvia in una bambina? Due sembrano le possibilità. La prima è che si tratti di un ritratto postumo e tuttavia la discreta presenza del braccialettino di corallo, amuleto infantile, sembra presentarla bisognosa di protezione per il futuro e perciò viva. La seconda è che il ritratto, commissionato ad un pittore di prestigio come Moroni, servisse a presentarla al meglio ad un ipotetico nobile sposo. L’abbigliamento ricchissimo e la preziosa collana, tradiscono l’ambizione di una famiglia facoltosa che aspirava a procurare alla piccola un destino principesco.

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