Letteratura

Das Ständebuch: il Libro dei Mestieri o l’iconografia del Sarto

Faccio tende militari, abiti per gare e tornei, sia in stile Francese sia in stile Italiano, abiti di seta e satin per nobildonne e gentiluomini, o di lana per i borghesi...

Iconografia del Sarto

Il nome Hans Sachs, per chi è avvezzo al teatro, ricorderà subito il protagonista de “Die Meistersinger von Nürnberg”, la nota opera di Richard Wagner. I due personaggi hanno molti tratti in comune: entrambi nati nel 1494 a Norimberga; entrambi ciabattini; entrambi poeti, meglio, entrambi “Meistersinger” (mastro cantore), ovvero poeti che sapeva anche comporre musica.

Ma cosa lega il personaggio storico e operistico con il Sarto?

Quando Sachs morì nel 1576, tra le sue oltre millesettecento composizioni in musica e poetiche, tra testi sacri e teatrali, una raccolta venne considerata sin da subito degna di nota: si tratta del “Das Ständebuch” (Il libro dei mestieri) successivamente arricchito da incisioni dall’incisore svizzero Jost Amman (1539-1591).

Nel “Libro dei Mestieri”, Sachs sottolinea l’importanza del duro lavoro e di una vita modesta per ottenere una vita pia ed una società armoniosa. Le sue opinioni riflettono le dottrine protestanti di Lutero, posizioni però duramente respinte dalla Chiesa Cattolica a Norimberga già nel 1522 . Descrizioni di Sachs non sono una riflessione del tutto fedele della società Norimberga.

Il folio 54 è interamente dedicato alla figura del “Sarto”, in tedesco “Schneider” ossia propriamente “colui che taglia”. Il testo risulta essere di estrema importanza in quanto si tratta della prima descrizione poetica nonché estremamente dettagliata del “fare” di questa professione:

“…faccio tende militari, abiti per gare e tornei, sia in stile Francese sia in stile Italiano, abiti di seta e satin per nobildonne e gentiluomini, o di lana per i borghesi…”. 

In poche righe il poeta di descrive la complessa semantica del vestire nel Cinquecento.

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